Con le fonti rinnovabili l’energia viene prodotta, o per meglio dire raccolta, vicino ai luoghi di consumo. È un “chilometri zero” energetico che fa bene all’ambiente e mette qualche soldo in più nelle tasche degli utenti. È anche per questo che oggi possibile affermare che le energie rinnovabili rappresentano un’alternativa valida e sicura, oltre che irrinunciabile, alle fonti tradizionali.
Esempio: impianto fotovoltaico da 9 kWp
Si riporta, come esempio, un impianto fotovoltaico realizzato su una scuola elementare situata nel Comune di Robecchetto con Induno in provincia di Milano. Il generatore fotovoltaico è stato disposto su una falda di tetto esposta a sud, mentre le altre apparecchiature (inverter e quadro elettrico) hanno trovato posto all’interno dell’edificio.
Nel seguito sono riportate le principali caratteristiche dell’impianto.
– Potenza di picco: 9030 Wp
– Numero di moduli fotovoltaici: 86
– Numero di stringhe: 6
– Numero di inverter: 3
– Tensione di consegna: 400 V trifase
In figura 1 è riportato lo schema elettrico unifilare dell’intero impianto. Il limite di fornitura è situato nel quadro di distribuzione preesistente, in corrispondenza della diramazione verso l’impianto fotovoltaico. Benché l’impianto sia stato realizzato qualche anno fa, la posizione dei contatori di energia nello schema elettrico è comunque compatibile con quanto prescritto dalla normativa attuale sulla valorizzazione in conto energia dell’energia elettrica prodotta da fonte fotovoltaica, con particolare riferimento alla delibera AEEG 88/07.
I moduli fotovoltaici hanno le seguenti caratteristiche principali:
– Tipo ci celle: Silicio policristallino
– Numero di celle: 54 collegate in serie
– Potenza di picco: 105 Wp ±5%
– Tensione alla massima potenza: 25,5 V
– Corrente alla massima potenza: 4,1 A
– Tensione a circuito aperto: 31,8 V
– Corrente di corto circuito: 4,5 A
– Tensione massima di sistema: 600 V
I tre inverter hanno caratteristiche identiche e potenza massima di uscita pari a 3000 W cadauno.
Ciascun inverter è collegato tra il neutro e una delle fasi di uscita, così da realizzare un sistema di generazione trifase equilibrato. Il dispositivo di interfaccia, con le relative protezioni, inserito nel quadro c.a. agisce come rincalzo alle protezioni dello stesso tipo già contenute negli inverter. In figura 2 è visibile l’aspetto dell’impianto una volta ultimato.