L’anno scorso, l’Italia ha raggiunto un record storico con il 41,2% dell’energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili, grazie in particolare a fotovoltaico e idroelettrico. La produzione da carbone è quasi azzerata, mentre le rinnovabili superano per la prima volta il 40% di copertura del fabbisogno, pareggiando il contributo delle fonti fossili.
Nel 2024, il consumo di energia elettrica in Italia ha toccato i 312,3 miliardi di kWh, registrando un incremento del 2,2% rispetto all’anno precedente. Secondo il bilancio energetico pubblicato da Terna, le fonti rinnovabili hanno coperto il 41,2% della domanda, segnando un nuovo record con una produzione complessiva di 128000 GWh. Questo risultato è stato favorito dalla crescita della produzione idroelettrica e fotovoltaica, accompagnata da un costante aumento della capacità installata di impianti rinnovabili. Allo stesso tempo, il 2024 ha visto un’espansione significativa degli impianti di accumulo, contribuendo a rafforzare la stabilità e l’autosufficienza del sistema elettrico nazionale.
Crescita dei consumi e impatto climatico
Secondo i dati di Terna, la società che gestisce la rete di trasmissione nazionale, l’aumento dei consumi è stato determinato principalmente dalle alte temperature registrate nei mesi estivi, con un picco orario di 57,5 GW il 18 luglio. A livello territoriale, la domanda è cresciuta in maniera uniforme: +2,2% al Nord, +2,3% al Centro e +2,1% al Sud e nelle Isole.
Andamento dei consumi industriali
Nel 2024 l’indice IMCEI elaborato da Terna, che prende in esame i consumi industriali di circa 1000 imprese “energivore”, è risultato pressoché stazionario (-0,3%). In particolare, positivi i settori del cemento, calce e gesso, cartaria, alimentari e siderurgia; in flessione metalli non ferrosi, chimica, mezzi di trasporto e ceramiche e vetrarie.
Aumento della produzione rinnovabile e calo del carbone
Relativamente all’offerta, nel 2024 si è registrata una crescita rilevante della produzione rinnovabile (+13,4%) e una lieve flessione del saldo netto con l’estero (-0,5%), come conseguenza di un forte aumento dell’export (+47,9% rispetto al 2023) e di uno più modesto dell’import (+2,4%). Nel mese di dicembre, per la prima volta, in alcune ore l’export elettrico italiano ha superato quota 4000 MW, confermando il ruolo chiave delle interconnessioni non solo per importare energia a prezzi convenienti ma anche, e sempre più in futuro, per fornire un fondamentale strumento di flessibilità per condividere risorse di generazione e capacità di accumulo a fronte di una variabilità sempre più marcata della generazione rinnovabile.
Maggiore indipendenza energetica e ruolo delle interconnessioni
Più nel dettaglio, la domanda di energia elettrica italiana nel 2024 è stata soddisfatta per l’83,7% con produzione nazionale e per la quota restante (16,3%) dal saldo dell’energia scambiata con l’estero. La produzione nazionale netta (264 miliardi di kWh) è in aumento del 2,7% rispetto al 2023 con la seguente articolazione per fonti: crescita a due cifre della produzione idroelettrica (+30,4%) e fotovoltaica (+19,3%), che nel 2024 ha raggiunto il record storico arrivando a superare i 36 TWh.
In flessione la fonte eolica (-5,6%) e geotermica (-0,8%). In calo rispetto al 2023 anche la fonte termica (-6,2%): in tale contesto si distingue la forte riduzione della produzione a carbone (-71%), ormai sostanzialmente azzerata a eccezione della Sardegna, cui corrisponde una riduzione delle emissioni di CO2 stimabile in oltre 8 Mt.
Crescita delle rinnovabili e degli accumuli
Secondo le rilevazioni di Terna, considerando tutte le fonti rinnovabili, nel 2024 l’incremento di capacità in Italia è stato pari a 7480 MW, valore superiore di 1.685 MW (+29%) rispetto al 2023. Al 31 dicembre in Italia si registrano 76,6 GW di potenza installata da fonti rinnovabili, di cui, nel dettaglio, 37,1 GW di solare e 13 GW di eolico. Rispetto a quanto previsto dal DM Aree Idonee (21 giugno 2024), il target fissato per il quadriennio 2021-2024 di nuove installazioni è stato superato di 1609 MW.
Da gennaio a dicembre 2024, la potenza nominale degli accumuli in esercizio è aumentata di 2113 MW. Nel 2024 si registrano in Italia circa 730000 installazioni che corrispondono a 12942 MWh di capacità e 5565 MW di potenza nominale, di cui 1065 MW utility scale. La crescita della capacità di accumulo è stata guidata per quanto riguarda i piccoli impianti dalle politiche incentivanti di carattere fiscale, per gli impianti utility scale, invece, l’aumento è il risultato dei meccanismi di contrattualizzazione a termine previsti dal capacity market.
I dati di dicembre 2024
Passando all’analisi del mese di dicembre, la domanda elettrica ha registrato una variazione positiva (+2,8%) grazie alla presenza di due giorni lavorativi in più (20 invece di 18) e una temperatura media mensile inferiore di 1,6°C rispetto a dicembre del 2023. Positiva anche la variazione con il dato destagionalizzato e corretto dall’effetto della temperatura e del calendario (+1,3%). Sostanzialmente stabile la variazione in termini congiunturali (+0,1% rispetto a novembre).