I progettisti impegnati nello sviluppo di applicazioni elettroniche ad alta potenza, tra cui veicoli elettrici, azionamenti per motori elettrici industriali e gruppi di continuità (UPS – Uninterruptible Power Supply) stanno traendo sempre maggiori vantaggi dalle proprietà del carburo di silicio (SiC – Silicon Carbide).
Questo materiale ad ampia banda proibita (WBG) può vantare un’intensità di campo che provoca la rottura del dielettrico più elevata e una migliore conducibilità termica rispetto al silicio (Si), caratteristiche che permettono di realizzare dispositivi con valori di RDS(on) e di capacità di commutazione inferiori.
La conseguente riduzione delle perdite di conduzione e di commutazione ad alta frequenza dei dispositivi SiC consente l’implementazione di soluzioni più efficienti contraddistinte da densità di potenza maggiori.
Le prestazioni di un determinato dispositivo SiC dipendono in larga misura da numerosi parametri chiave, i cui valori tipici sono riportati sul datasheet del produttore. Anche se i progettisti possono effettuare stime delle prestazioni sulla base di queste informazioni, i valori effettivi possono variare in modo significativo in funzione del progetto e delle condizioni operative della soluzione finale.
La scelta ottimale del dispositivo si basa quindi sulla corretta comprensione del suo comportamento nell’intera gamma di condizioni operative di una determinata applicazione.
In questo articolo, dopo la descrizione di una serie di test e simulazioni condotti allo scopo di ottenere una caratterizzazione completa, verrà eseguito un confronto tra due differenti MOSFET SiC, uno appartenente alla nuova famiglia EliteSiC M3S di onsemi mentre l’altro è un dispositivo di un concorrente.
Perdite di potenza di un MOSFET che agisce come un commutatore
Le perdite di potenza totali di un MOSFET SiC sono date dalla somma delle perdite di conduzione, o statiche, e di quelle di commutazione, o dinamiche.
Le perdite di conduzione si verificano quando il dispositivo è nello stato di “on” (acceso) e sono ascrivibili in larga misura alla resistenza del percorso della corrente che scorre tra il drain e il source, (RDS(on)), e dalla caduta di tensione ai capi del diodo intrinseco (VSD). Le perdite di commutazione, dal canto loro, sono influenzate principalmente dalle capacità del dispositivo (Coss, Ciss and Crss) e dalla carica di recupero inversa (Qrr).
Quando il dispositivo commuta, i tempi (finiti) di carica e scarica delle capacità del dispositivo, unitamente al tempo di recupero inverso del diodo intrineco (body diode) definiscono i tempi di salita e discesa di corrente e tensione.
Le maggiori velocità di commutazione dei progetti che utilizzano MOSFET SiC contribuiscono a ridurre le perdite rispetto a quelle che si avrebbero utilizzando MOSFET in silicio, ma sono limitate dai parametri del dispositivo appena sopra delineati. Velocità di commutazione più elevate possono provocare l’introduzione di eventi potenzialmente pericolosi come le false accensioni (PTO – Parasitic Turn On) e le interferenze elettromagnetiche (EMI). Per questo motivo i progettisti devono valutare con attenzione le caratteristiche di un dispositivo rispetto ai requisiti, in termini di perdite di potenza, della particolare applicazione considerata.
Validazione delle caratteristiche dei MOSFET SiC
Nella tabella 1 vengono riassunti i parametri principali ricavati dai datasheet dei due dispositivi sottoposti al collaudo, ovvero il MOSFET NVH4L022N120M3S di onsemi e quello concorrente.
Parametro | NVH4L022N120M3S | Concorrente A |
Tipico RDS(on) @18V VGS, 25°C | 22 mΩ | 19 mΩ |
Tipico Ciss @0V VGS, fR=1 MHz, VDS=800V | 3175 pF | 3460 pF |
Tipico Coss @0V VGS, fR=1MHz, VDS =800V | 146 pF | 159 pF |
Tipico Crss @0V VGS, fR=1MHz, VDS =800V | 14 pF | 23 pF |
Resistenza di gate interna (tip.) | 1.5 Ω | 1.8 Ω |
Caduta di tensione del diodo intrinseco (tip.) | 4.5 V | 3.8 |
Tabella 1 – Informazioni riportate sui datasheet dei due dispositivi sottoposti a collaudo
Per caratterizzare in modo completo questi parametri su una gamma significativa di progetti e di condizioni operative, entrambi i dispositivi sono stati sottoposti a una serie di test di caratterizzazione utilizzando la configurazione di collaudo a doppio impulso schematizzata in figura 1.
Figura 1 – Schema a blocchi semplificato del circuito di collaudo a doppio impulso.
Questi test si pongono 3 obiettivi:
- Validare e confrontare le caratteristiche statiche di ciascun dispositivo.
Come discusso in precedenza, RDS(on) e VSD sono i parametri che influenzano in misura maggiore le perdite di conduzione. Per entrambi i dispositivi RDS(on) è stata caratterizzata a temperature di giunzione di 25 e 175°C, mentre le misure di RDS(on) sono state eseguite per due valori di tensione tra gate source (VGS pari a 15 e 18 V) utilizzando un impulso di conduzione di ampiezza pari a 300µs. I risultati di questi test, riportati in figura 2, mostrano chiaramente che per entrambi i dispositivi RDS(ON) varia sia con VGS sia con la temperatura e che il dispositivo del concorrente è caratterizzato da valori di RDS(on) leggermente inferiori in entrambe le condizioni di collaudo.
Figura 2 – Confronto tra i valori di RDS(on) di entrambi i MOSFET a 25°C (a sinistra) e 175°C (a destra)
Per tutti e due i dispositivi, la tensione VSD è stata misurata utilizzando tre diversi valori di corrente tra source e drain (ISD) per tre differenti temperature di giunzione, come riportato nella tabella 2. L’esame di questa tabella permette di valutare l’entità della variazione della VSD di ciascun dispositivo in funzione sia di ISD sia della temperatura operativa e di evidenziare il fatto che i valori di VSD del dispositivo NVH4L022N120M3S di onsemi sono inferiori per tutte le tensioni e temperature misurate. Questi valori inferiori di VSD si traducono in minori perdite di conduzione per il dispositivo della serie EliteSiC M3S di onsemi.
Parametro | Condizioni di prova | NVH4L022N120M3S | Concorrente A | ||||
-55 °C | 25 °C | 175 °C | -55 °C | 25 °C | 175 °C | ||
VSD (V) | ISD = 1 mA, Vgs = 0 | 1.027 | 0.841 | 0.581 | 1.58 | 1.439 | 1.138 |
VSD (V) | ISD = 10 mA, Vgs = 0 | 1.227 | 1.008 | 0.726 | 1.724 | 1.581 | 1.286 |
VSD (V) | ISD = 40 A, Vgs = 0 | 3.369 | 3.262 | 3.421 | 3.738 | 3.623 | 3.435 |
Tabella 2 – Confronto dei valori della tensione VSD in differenti condizioni di test.
- Validazione e confronto delle caratteristiche dinamiche di ciascun dispositivo
I parametri che concorrono in misura maggiore alle perdite di commutazione in un MOSFET SiC sono la capacità di ingresso (Ciss), di uscita (Coss), di trasferimento inverso (Crss) e la carica di recupero inversa del diodo intrinseco (Qrr). Solitamente, valori inferiori di questi parametri si traducono in una riduzione delle perdite.
Nella figura 3 sono riportate le variazioni delle capacità dei due dispositivi in funzione della tensione tra drain e source (VDS).
Figura 3 – Confronto delle capacità di ingresso (Ciss), uscita (Coss) e di trasferimento inverso (Crss).
In questo caso, l’area ad alta tensione di queste curve è la regione di maggiore interesse, perchè la tensione tra drain e source viene mantenuta a un valore notevolmente superiore a 6 V nelle applicazioni di commutazione. Si può quindi notare che i valori di Ciss, Coss e Crss sono tutti inferiori nel caso di NVH4L022N120M3S, una conferma del fatto che le perdite di accensione (turn-on) e spegnimento (turn-off) di quest’ultimo sono inferiori rispetto a quelle del dispositivo concorrente.
Le condizioni di test della carica di recupero inversa del diodo intrinseco (Qrr) sono state le seguenti: ID = 40 A e di/dt = 3 A/ns (con i valori di RG regolati per il medesimo valore di di/dt) a 25 °C. I risultati del test, riportati in figura 4, hanno evidenziato che le prestazioni di recupero inverso di NVH4L022N120M3S sono migliori rispetto a quelle del dispositivo della concorrenza.
Ciò è dovuto ai seguenti fattori: tempo di recupero inverso più breve, carica di recupero inversa inferiore e minore energia di recupero inverso.
Figura 4 – Confronto tra le perdite di recupero inverso del dispositivo M3S (a sinistra) e di quello concorrente (a destra).
- Misura delle perdite di energia di commutazione di ciascun dispositivo per diversi carichi e temperature operative
Le perdite di energia di commutazione per entrambi i dispositivi sono state misurate per diverse condizioni di corrente di carico a 25 e 175 °C (Figure 5 e 6). Queste le condizioni di test:
Vin = 800 V
- RG = 4.7 Ω
- VGS_on = +18 V
- VGS_off = −3 V
- ID = 5 − 100 A
In media, rispetto al dispositivo della concorrenza, M3S ha fatto registrare una riduzione delle perdite di commutazione in misura pari al 5% (a 25 °C) e al 9% (a 175 °C)
con correnti di carico comprese tra 5 e 100 A. Ciò è dovuto principalmente alle migliori prestazioni relative alle perdite EON (ovvero alle perdite di energia in fase di turn-on), ottenute grazie alla tecnologia di processo utilizzata per la realizzazione dei dispositivi M3S.
Figura 5 – Confronto tra le perdite di energia di commutazione alla temperatura di 25 °C.
Figura 6 – Perdite di energia di commutazione a 175 °C.
Simulazione delle prestazioni dei MOSFET in una tipica applicazione automotive
La crescita del mercato dei veicoli elettrici ha comportato un aumento della richiesta di sistemi di conversione di potenza compatti e sempre più efficienti. La topologia PFC trifase di tipo boost, che prevede sei dispositivi di commutazione (Figura 7) è molto diffusa nei caricatori di bordo (OBC – On-Board Charger) utilizzati in ambito automotive. Come confronto finale tra i due MOSFET SiC sono state condotte simulazioni (utilizzando PSIM) di un circuito PFC di tipo boost trifase al fine di confrontare l’efficienza del sistema utilizzando separatamente ciascun dei due MOSFET. Le condizioni di test sono di seguito riassunte:
- VaLL = VbLL = VcLL = 400 V
- fline = 50 Hz
- RG = 4.7Ω
- VOUT = 800 V
- POUT = 11 kW (max)
Figura 7 – Topologia di un circuito PFC trifase di tipo boost
I risultati della simulazione hanno evidenziato che il circuito boost PFC trifase che ha utilizzato il MOSFET SiC NVH4L022N120M3S presenta un’efficienza superiore per tutti i punti di funzionamento.
Figura 8 – Stime simulate: confronto dell’efficienza per differenti livelli di potenza.
Tecnologia M3S: la scelta migliore per le applicazioni di commutazione
I dispositivi SiC sono utilizzati in misura sempre maggiore nelle applicazioni di elettronica di potenza al posto dei dispositivi tradizionali in silicio in quanto assicurano maggiore efficienza, minori perdite di conduzione e commutazione e possibilità di operare a frequenze più elevate, consentendo così lo sviluppo di progetti con densità di potenza più elevata.
Progettata per garantire un equilibrio ottimale tra perdite di commutazione e di conduzione, la tecnologia M3S di onsemi soddisfa “in toto” i requisiti delle applicazioni a elevata frequenza: esempi tipici sono i caricatori di bordo e altri sistemi automotive ad alta tensione come i convertitori DC/DC. I MOSFET M3S come NVH4L022N120M3S sono ideali per l’uso negli stadi PFC e in numerose altre applicazioni che richiedono una commutazione di tipo “hard switching”.
Fatih Cetindag Applications Engineer – Automotive