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Microcontrollori o elettronica discreta?

da | 20 Lug, 21 | Embedded, Technology & Science |

L’elettronica odierna mette a disposizione circuiti elettrici interamente basati su microcontrollore. Anche i più semplici circuiti oggi sono realizzati col microcontrollore e questo non per esigenze elettroniche o fisiche ma per scelta del progettista e del programmatore che trova più comodo scrivere un firmware adatto. Anche un singolo lampeggiatore oggi è realizzato con l’ausilio di una MCU. Ma è realmente così? Esiste davvero l’esigenza della programmazione tramite microcontrollore anche per le applicazioni più semplici?

Di fatto oggi i microcontrollori costano relativamente poco, per cui dispongono di tutta la logica e di tutte le porte hardware per pilotare carichi in maniera programmata e cadenzata. Basta oggi un software di sviluppo (anche gratuito) per realizzare qualsiasi tipologia di applicazione logica non cablata. La comodità è infatti molto elevata è modificando il solo firmware è possibile far funzionare il circuito in maniera diametralmente opposta, senza modificare alcuna connessione.

Gli elettronici di oggi, quindi, diventano a tutti gli effetti anche dei programmatori. E’ sufficiente conoscere bene un linguaggio di programmazione e la teoria degli algoritmi per cominciare a padroneggiare con le varie esigenze circuitali. D’altro canto è bene, ogni tanto realizzare, un circuito elettronico semplice con la tradizionale circuiteria discreta. L’utilizzo di temporizzatori, flip-flop, registri a scorrimento e porte logiche sarà sempre un aspetto positivo per qualunque progettista elettronico. Del resto gli schemi elettrici possono essere, in ogni caso, realizzati e controllati anche con l’adozione di validi simulatori elettronici, che permettono il controllo dello schema prima della realizzazione finale.

Inoltre è dimostrato che i circuiti con l’elettronica discreta, se progettati bene e con componenti robusti, sono destinati a durare molto di più nel tempo, rispetto agli equivalenti sistemi con MCU. Per concludere, i progettisti dovrebbero affiancare la programmazione dei microcontrollori alla realizzazione dei circuiti con componentistica discreta.

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