Negli ultimi decenni la tecnologia ha fatto grandi passi in avanti anche nell’ambito della robotica. I robot si potrebbero considerare alla stessa stregua dei bambini. Ad esempio, i bambini spesso vacillano in modo piuttosto precario e adorabile, al limite tra il cadere e lo stare in piedi. L’Università della California a Berkeley ha progettato Darwin, un androide umanoide, costruito per comprendere e dimostrare i numerosi modi con cui le macchine possono imparare a destreggiarsi in ambienti difficili e non familiari. Impara a svolgere i compiti nello stesso modo dei bambini. Il gruppo responsabile di Darwin, presso l’Università della California a Berkeley, spera che Darwin consenta ai robot di apprendere in modo più naturale, evitando lunghi periodi di test, ai quali i robot sono attualmente sottoposti. Quando viene messo in una posizione sconosciuta o in una nuova posa, le reti neurali di Darwin lavorano da sole per trovare una soluzione. Il robot stesso è controllato da queste reti, che sono algoritmi che imitano il modo in cui l’apprendimento avviene nell’uomo. Le connessioni tra questi neuroni simulati, come nell’uomo, si rafforzano e si indeboliscono in risposta allo stimolo. Questa complessa rete è conosciuta come una rete di “deep learning”. Darwin ha già imparato a stare in piedi in modo indipendente, muovere le mani e stare in piedi quando il terreno si inclina, riferisce il team. Il prossimo passo è prendere quel principio e applicarlo ad altre forme di movimento e di compiti. Un ‘altra università dell’Illinois hanno pensato al robot Hermes, capace di connettersi a un pilota umano e sfruttare il suo senso dell’equilibrio per rimanere in piedi. Si spera di utilizzarlo come ausilio per i lavori pesanti e le operazioni di pronto soccorso. Sulla base dell’equilibrio dei robot un gruppo di ricercatori della “Keio University Graduate School of Media Design”, in Giappone, ha ideato una vera e propria coda artificiale di colore grigio lunga circa un metro. Per la sua progettazione si sono ispirati al funzionamento della coda dei ghepardi . Questo robot potrebbe essere utilizzato dall’uomo per mantenersi in equilibrio in situazioni particolari di handicap, di difficile deambulazione per gli anziani o potrebbe costituire un ausilio per il trasporto di pesi importanti
Principi fisici
Per permettere ai robot di stare in piedi si sfruttano principi fisici. Infatti quando tutte le forze che agiscono su un oggetto si bilanciano, l’oggetto è in equilibrio. E’ lo stesso principio che agisce quando un robot riesce a restare in piedi sul pavimento, poiché vi sono due forze che agiscono su di esso, la forza di gravità che esercita una forza verso il basso e il pavimento esercita una forza ascendente. Ma poiché queste due forze sono di uguale grandezza e in direzioni opposte, si bilanciano e il robot sarà in equilibrio.
Conclusioni
Sicuramente in futuro si giungerà a nuove conquiste da parte dei robot. La regola per gli scienziati e per chi collabora alla costruzione di queste macchine è che esse non devono superare gli esseri umani ma possano semplicemente essere di ausilio nei problemi e nella vita quotidiana.