Nello sforzo continuo di promuovere la sostenibilità a livello globale, la produzione di energia fotovoltaica (FV) emerge come una soluzione indispensabile, che ci aiuta a ridurre le emissioni e a diminuire la nostra dipendenza dalle fonti di energia da combustibili fossili.
Secondo l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA), nel corso dei prossimi cinque anni assisteremo a un’impennata della capacità di energia rinnovabile, guidata principalmente dal solare fotovoltaico e dall’eolico, che si prevede costituiranno il 96% di tutti i nuovi impianti (1).
Uno dei vantaggi distintivi dell’energia solare, a differenza della generazione di energia tradizionale o eolica, è la sua capacità di essere applicata su larga scala e negli ambienti residenziali più piccoli. Nel 2022, l’introduzione di pannelli solari residenziali ha rappresentato il 23% dell’aumento globale della capacità solare (1).
L’installazione di sistemi solari residenziali offre numerosi vantaggi agli utenti. Questi sistemi forniscono una fonte di energia costante, pulita e rinnovabile che può essere utilizzata per alimentare elettrodomestici, caricare veicoli elettrici e persino reimmettere l’energia in eccesso nella rete. Inoltre, essi consentono alle persone di raggiungere l’autosufficienza e di estendere la fornitura di elettricità alle aree remote senza accesso alla rete. In questo articolo, esploreremo gli elementi principali di un sistema solare residenziale ed esamineremo l’impatto positivo delle soluzioni di alimentazione di onsemi sull’efficienza, l’affidabilità e l’economicità del sistema.
All’interno dei sistemi solari residenziali con inverter
Un sistema solare residenziale con inverter è costituito da un insieme di pannelli fotovoltaici che producono una tensione continua variabile. Il convertitore boost DC/DC aumenta la tensione a un livello operativo del circuito intermedio attraverso una tecnica nota come inseguimento del punto di massima potenza (MPPT). Questo metodo ottimizza l’energia catturata in base all’intensità e all’orientamento della luce solare durante il giorno. Infine, un inverter DC/AC monofase converte la tensione del circuito intermedio (tipicamente < 600 V DC) dalla matrice di pannelli solari in una tensione AC di uscita (da 120 a 240 V).
Tra i vari tipi di inverter solari residenziali, i più comuni sono i micro-inverter e gli inverter di stringa. In un sistema solare con micro-inverter, vengono impiegati diversi inverter DC-AC, ciascuno dei quali è collegato a un singolo pannello fotovoltaico e genera tipicamente fino a 1 kW di potenza con monitoraggio individuale del livello di tensione di ciascun pannello, con un approccio efficiente. L’architettura dei sistemi a micro-inverter li rende anche semplici da scalare in caso di aumento della domanda futura.
Figura 1 – Schema a blocchi di un sistema solare residenziale con inverter.
In alternativa, un inverter di stringa combina gli ingressi di più pannelli fotovoltaici collegati in serie per fornire centinaia di volt. Gli inverter di stringa sono in genere meno costosi dei sistemi a micro-inverter, che richiedono un inverter per ogni pannello. Tuttavia, è importante notare che il collegamento di più pannelli solari può comportare una riduzione dell’efficienza rispetto a un sistema a micro-inverter, poiché l’uscita dell’intero sistema viene influenzata se un singolo pannello riceve meno luce rispetto agli altri della serie.
L’efficienza degli inverter di stringa può essere migliorata utilizzando un ottimizzatore di potenza, che è un convertitore DC-DC con MPPT integrato. Questo dispositivo converte la tensione DC variabile dei pannelli fotovoltaici in una tensione DC costante, assicurando che la bassa potenza FV di un pannello non influisca sull’efficienza dell’intero sistema.
Sistema di accumulo dell’energia a batteria
Al centro di molti sistemi solari residenziali c’è il sistema di accumulo dell’energia a batteria (BESS). L’energia viene solitamente catturata quando è meno richiesta, ad esempio durante il giorno quando gli occupanti sono al lavoro. Con un BESS, questa energia catturata viene immagazzinata in una batteria agli ioni di litio o al piombo, consentendone l’utilizzo la sera quando la famiglia è a casa.
Per collegare il BESS all’impianto solare, si utilizza un convertitore bidirezionale. Quest’ultimo carica la serie di batterie quando i pannelli fotovoltaici producono energia e, di notte, quando i pannelli non generano energia, rilascia l’energia immagazzinata dalle batterie.
Figura 2 – Diagramma a blocchi di un sistema e micro-inverter (a sinistra) e di un inverter di stringa (a destra).
La possibilità di immagazzinare energia localmente offre ai consumatori la massima tranquillità, in quanto garantisce una fonte di alimentazione di riserva in caso di carenza di elettricità o di interruzione della rete. Inoltre, il BESS modulare può essere facilmente ampliato senza modificare in modo significativo il sistema esistente.
Convertitore DC−DC bidirezionale
Il convertitore DC-DC bidirezionale gestisce sia la carica che la scarica della batteria all’interno del sistema di accumulo dell’energia. In genere, viene utilizzata una topologia isolata CLLC risonante o di tipo buck-boost a doppio ponte attivo.
Tale topologia utilizza la commutazione a tensione zero (ZVS) per migliorare l’efficienza e supporta un’ampia gamma di tensioni di ingresso e uscita. Inoltre, essa offre il vantaggio di garantire la sicurezza separando il pacco batteria dal pannello fotovoltaico.
Inverter DC-AC
Nei sistemi residenziali, gli inverter possono essere progettati utilizzando diverse topologie, come il convertitore HERIC H6.5 che utilizza il modulo IGBT NXH75M65L4Q1 di onsemi.
Eliminando la necessità di un trasformatore, questo design consente di ridurre il peso, le dimensioni e i costi del sistema. Inoltre, la topologia aiuta a ridurre le correnti di dispersione che derivano dalla tensione di modo comune (CM), la quale influisce sulle capacità parassite del modulo fotovoltaico, oltre a fornire un’efficienza maggiore rispetto a un approccio basato su ponte H.
Figura 3 – La topologia H6.5 è adatta per gli inverter solari residenziali.
In generale, si consiglia di utilizzare una topologia a 3 livelli come questa per applicazioni sia monofase che trifase.
Ciò contribuisce a ridurre la distorsione e a garantire una tensione di uscita più stabile.
Convertitore boost DC−DC
I sistemi residenziali utilizzano spesso il convertitore DC/DC a singolo boost come topologia principale non isolata, ma il convertitore flyback è preferito quando è necessario l’isolamento.
Entrambe le topologie sono convenienti e occupano uno spazio minimo
IGBT per sistemi solari residenziali
onsemi offre degli IGBT al silicio con tensioni nominali di 600 V e 650 V, ideali per i sistemi solari residenziali.
Questi IGBT utilizzano una tecnologia Field Stop 4 (FS4) con una sezione di assorbimento (mesa) stretta e una trincea larga, che offre immunità al latch e riduce la capacità di gate.
Lo strato field-stop aumenta la capacità di blocco e riduce lo spessore dello strato di deriva, diminuendo le perdite energetiche di conduzione e di commutazione a meno di 30 μJ/A.
Un chip IGBT più sottile riduce la resistenza termica e uno strato di assorbimento più stretto aumenta la densità di potenza, consentendo di alloggiare lo stesso IGBT in un package più piccolo.
Il modello IGBT FS4 offre una migliore efficienza energetica in presenza di carichi leggeri all’interno di un convertitore boost da 4 kW, rispetto ai convertitori che utilizzano schemi Field Stop 3 (FS3), e funziona altrettanto bene di altri dispositivi con funzione analoga.
Quando si confronta la tecnologia FS3 con gli IGBT FS4, si può osservare che questi ultimi presentano un’efficienza massima superiore dello 0,13% e un’efficienza di peso superiore dello 0,08%, che in ultima analisi contribuisce all’ottimizzazione della generazione di energia solare.
Figura 4 – Efficienza del sistema Field Stop 4 (FS4) all’interno di un convertitore boost da 4 Kw.
Gli IGBT di onsemi, come i dispositivi NXH75M65L4Q1 con tecnologia FS4, sono adatti per gli inverter solari residenziali in cui è necessario un equilibrio tra economicità, prestazioni e affidabilità.
Questi IGBT rappresentano un’opzione consolidata e affidabile per le applicazioni solari residenziali, sostenuta dalla reputazione di onsemi nel fornire prestazioni e affidabilità e nel garantire una solida supply chain.
Accelerare la progettazione di sistemi solari residenziali
onsemi dispone di un portafoglio completo di prodotti e tool che semplificano la selezione dei componenti per i sistemi solari. Ciò comprende tutta la documentazione necessaria (come manuali utente, distinta base, file Gerber, ecc.) per accelerare lo sviluppo del prodotto.
onsemi offre anche modelli SPICE per i progettisti di sistemi che desiderano condurre valutazioni e sviluppi di sistemi approfonditi.
Questi modelli SPICE possono aiutare ad analizzare il comportamento di recupero inverso e gli effetti parassiti dei dispositivi di commutazione a diversi livelli: di circuito, modulo e die, oltre a supportare simulazioni termiche per analizzare gli effetti di autoriscaldamento.
Conclusione
I sistemi solari residenziali rappresentano un progresso significativo nella ricerca di soluzioni energetiche sostenibili e offrono agli utenti la possibilità di generare energia pulita e rinnovabile direttamente nelle loro case. Con la domanda globale di energia solare in continuo aumento, l’ottimizzazione dell’efficienza, dell’affidabilità e dell’economicità di questi sistemi diventa sempre più importante.
Le soluzioni di alimentazione avanzate di onsemi, esemplificate dalla tecnologia IGBT FS4, contribuiscono a offrire livelli elevati di prestazioni e affidabilità nei sistemi solari residenziali.
L’utilizzo di una tecnologia all’avanguardia, rafforzata da una solida filiera e da tool di supporto completi, rende onsemi un partner affidabile nell’agevolare l’integrazione dei sistemi solari residenziali a livello mondiale.
Kane Jia Ingegnere Marketing Applicativo onsemi