La cottura della pasta sul gas è un’abitudine comune in molte cucine, ma ciò che potrebbe sfuggire è l’impatto ambientale associato a questa pratica. Mentre si potrebbe pensare che cucinare la pasta sia un processo relativamente innocuo, l’uso di fornelli a gas (o anche elettrici e a induzione) per la cottura può contribuire in modo significativo all’emissione di anidride carbonica (CO2) nell’atmosfera. Questo articolo mette in luce l’importanza di considerare l’impatto ambientale della cottura della pasta sul gas e propone una soluzione alternativa per ridurre le emissioni di CO2.
La cottura passiva
La cottura passiva è una tecnica che esiste dalla metà del XIX secolo e consente di risparmiare energia e di ridurre le emissioni di CO2 anche fino all’80%. Tale metodologia, nota anche come cottura a vapore residuo o cottura con il calore residuo, è un metodo con cui si cuoce il cibo utilizzando il calore residuo all’interno di una pentola o di un recipiente coperto. E’ applicato maggiormente alla cottura della pasta. Nel caso specifico della cottura della pasta con la fiamma spenta e il coperchio, si fa raggiungere l’ebollizione dell’acqua. A questo punto, si aggiunge la pasta e la fiamma viene spenta dopo un paio di minuti, mantenendo il coperchio sulla pentola. La pasta continua a cuocere grazie al calore accumulato e trattenuto all’interno della pentola, senza ulteriore dispendio di gas o di elettricità. Questo metodo di cottura permette di risparmiare energia, poiché si sfrutta il calore residuo invece di mantenere la fiamma accesa per tutta la durata della cottura. Inoltre, la cottura passiva riesce a preservare le proprietà organolettiche degli alimenti, mantenendo la loro consistenza e il loro sapore. E’ importante notare che la cottura passiva richiede una corretta quantità di acqua iniziale e un tempo di cottura adeguato per garantire che la pasta sia cotta in modo ottimale e uniforme. Il metodo proposto da Barilla prevede di lasciare che la pasta cuocia nell’acqua molto calda dopo soli due minuti di bollitura sul fornello, risparmiando energia preziosa per il tempo di cottura rimanente. Barilla fornisce istruzioni molto dettagliate e ha preparato una tabella completa dei tempi di cottura a seconda del formato di pasta. Per aiutare gli utenti a raggiungere risultati ottimali, l’azienda italiana a messo in commercio un proprio dispositivo timer intelligente, il Passive Cooker.
Il Passive Cooker
Si tratta di un sensore di temperatura e di una scheda Arduino Nano 33 BLE, programmati tramite Arduino IDE 2.0 e inseriti in un involucro stampato in 3D e biodegradabile al 100% (vedi in figura 1). Il sistema è collegato a un’app gratuita dedicata sul telefono per sapere quando è il momento di versare la pasta nell’acqua bollente e quando spegnere il fornello. Il Passive Cooker è un oggetto intelligente costruito assemblando una serie di elementi: una custodia stampata in 3D con filamento biodegradabile al 100%, batterie AAA ecologiche, un sensore di temperatura e una scheda Arduino. Il dispositivo funziona collegandosi a un’applicazione mobile dedicata.
Il dispositivo aiuta, senza dubbio, a risparmiare molta energia e, di conseguenza, anche i costi del gas o della corrente elettrica. Barilla ha deciso di rendere il progetto open source, in modo che tutti possano utilizzarlo senza problemi o, addirittura, migliorarlo. Esso si appoggia sopra il coperchio della pentola e avvisa quando l’acqua raggiunge la temperatura di ebollizione, che è il momento giusto per mettere la pasta in acqua. Dopo due ulteriori minuti, esso segnala che è ora di spegnere il fornello. Infine, dopo alcuni minuti di cottura a fuoco spento, il dispositivo avverte l’utente che la pasta è pronta e si può togliere dall’acqua. La procedura generale di utilizzo del sistema è la seguente:
- appoggiare il dispositivo sopra il coperchio di qualsiasi pentola e sincronizzarlo al proprio smartphone;
- quando il sensore rileva che l’acqua bolle, segnala il momento in cui versare la pasta in pentola;
- dopo due minuti, il dispositivo avvisa di spegnere il fuoco e mantenere il coperchio posggiato sulla pentola;
- aspettare il giusto tempo di cottura, scandito dal segnale acustico del dispositivo.
Si consiglia di seguire le istruzioni di cottura specifiche per il tipo di pasta utilizzato (vedi i consigli della tabella in figura 2) e fare eventualmente delle prove per trovare il giusto equilibrio tra il tempo di cottura e la consistenza desiderata.
Conclusioni
Un paio di minuti possono fare la differenza. Con questo progetto Barilla ritiene di poter ridurre le emissioni di CO2 anche fino all’80%. Tale risultato sarebbe di enorme impatto positivo sull’ambiente, a patto di utilizzare globalmente tale metodo e considerando che ogni giorno vengono serviti nel mondo circa 400 milioni di piatti di pasta. La chiave per una ottima cottura passiva è semplicemente quella di seguire i tempi corretti forniti da Barilla. Il metodo funziona, ovviamente, anche con altri marchi di pasta ma, in tal caso, occorre eseguire alcune prove di temporizzazione per trovare il risultato perfetto. Come per tutti i metodi di cottura, è fondamentale seguire i tempi giusti. Ecco perché la tecnologia può facilitare l’adozione di questo metodo di cottura alternativo.