Elettroterapia ionica
Tutto il mondo che ci circonda è costituito da atomi costituiti da protoni, neutroni ed elettroni. I protoni hanno carica positiva, i neutroni carica neutra e gli elettroni carica negativa. Nel momento in cui queste cariche non sono equilibrate, un atomo si carica positivamente o negativamente. Il passaggio da un tipo di carica all’altra permette agli elettroni di viaggiare da un atomo all’altro. Questo flusso di elettroni o di carica negativa, è quello che chiamiamo energia elettrica e, poiché il corpo umano è costituito da masse di atomi, accade che le cariche elettriche del nostro corpo sono in movimento, modificandosi continuamente. Un generatore elettrostatico è un apparato fisioterapico utilizzato per produrre effetti benefici, attraverso le azioni prodotte dai campi elettrici generati con potenziali elevati di circa 10.000 volt. Quando il corpo umano, in stato di completo isolamento è collocato all’interno di un campo elettrico, saranno prodotti effetti fisiologici stimolativi che daranno nuova vitalità alle cellule del corpo. I campi elettrostatici creano, una vibrazione piacevole, profonda e biologicamente efficace sulla cute, e nel tessuto connettivo, nel grasso sottocutaneo, nei muscoli, nei vasi sanguigni e linfatici. L’energia elettrostatica è percepita dall’apparato neurosensoriale del paziente come una confortevole stimolazione che innalza la soglia del dolore e un rilevante incentivo al recupero funzionale degli organi interni. I potenziali statici sono considerati terapeuticamente utili con carica prevalentemente negativa 90% e 10% positiva. Il corpo umano, si carica di elettricità statica. L’azione depolarizzante del campo elettrico favorisce i processi omeostatici di tipo conservativo e riparativo delle cellule, consentendo la ridistribuzione del valore normale delle cellule di potassio, sodio, magnesio, fosforo e ioni di calcio. Favorisce l’espulsione delle cellule morte, attraverso i liquidi. Il Diabete di tipo 2, ad esempio, è una patologia controllabile e meglio tollerata col metodo della depolarizzazione mediante campo elettrico.
Come interviene sul nostro corpo
Gli ioni negativi entrano nel corpo umano principalmente per via respiratoria e microcorrenti attraverso il derma. Possono regolare la differenza di potenziale di riposo delle nostre cellule, migliorando il funzionamento del sistema nervoso, favorendo il sonno, riducendo la pressione sanguigna e livelli di zucchero nel sangue, colesterolo e potassio. Migliorano il metabolismo, aumentando il livello di calcio nel sangue, accelerando la crescita delle ossa, riducendo il livello di acido lattico nei muscoli. La ricerca scientifica ha dimostrato che gli ioni negativi aumentano la produzione di collagene, rendono le membrane cellulari più permeabili e aiutano a rafforzare il sistema nervoso immunitario e autonomo. Inoltre, gli ioni negativi mantengono un equilibrio tra l’insulina e le funzioni surrenali nel sistema nervoso autonomo e la ionizzazione negativa aumenta gli ioni nel calcio e nel sodio (sale) nel sangue e aumenta la sua alcalinità. La gamma globulina aumenta anche, creando sangue che è ricco di proteine e anticorpi. Benefici:
- Miglioramento del metabolismo, purificazione dei liquidi corporei
- Rafforzamento delle funzioni degli organi vitali
- Rimozione dei radicali liberi e tossine nel corpo
Come si effettua la terapia ionica
E’ necessario che il corpo umano mantenga detta carica elettrica per tutta la durata della terapia che normalmente è di un’ora, per cui il corpo umano durante la terapia, deve essere mantenuto elettricamente isolato dall’ambiente circostante. Quando il corpo umano carico di elettricità viene a contatto con l’ambiente circostante, comunque conduttore, se quest’ultimo si trova a diverso potenziale elettrico, il corpo umano gli cede o assume una quantità di carica elettrica di segno opposto, tendendo a giungere alla condizione di campo equipotenziale. È indispensabile usare una sedia isolante in resina e non di legno in quanto quest’ultimo è un isolante scadente. I piedi devono sempre appoggiare su un poggiapiedi sempre in resina plastica. L’insieme poggia su un tappeto isolante costituito da materiale tipo polietilene, melamina, PVC, teflon, vetro o materiali isolanti similari. Si consiglia di togliere le scarpe, mentre le calze si possono tenere. Si può praticare l’elettroterapia stando supini sul letto se è costruito con materiale isolante.
Effetti soggettivi ed oggettivi dei campi elettrici
Il campo elettrico statico a volte aumenta i disturbi dell’utente oppure manifesta quelli silenti che regolarmente spariscono con le successive applicazioni. È del tutto ignota la causa di quest’ultima fenomenologia, soprattutto nel fatto che solo alcuni individui accusano un transitorio aggravamento. Un altro fenomeno soggettivo che è appena avvertibile, è la sensazione del fluire di debolissima corrente elettrica lungo sottili linee interne sempre in direzione distale. Quanto descritto è associabile a fenomeni infiammatori locali, in particolare a carico del sistema circolatorio artero-venoso. Le suddette modalità di produzione dell’ebbrezza elettrica, sono tutte convergenti sul piano terapeutico; infatti, oltre a manifestare l’azione ipnoinducente, dimostrano di essere potenti antidepressivi e, tra l’altro, sono in grado di modificare vantaggiosamente tutte le patologie degenerative del sistema nervoso centrale e periferico. Appena si fornisce energia al Mark One, si possono avvertire i seguenti fenomeni:
- Lieve sensazione di soffio sulla pelle;
- Peli e capelli iniziano a sollevarsi e/o oscillare lievemente.
Tempi di applicazione. Durata del trattamento
Le prime volte eseguire la terapia per almeno 5/7 minuti alla sera. Nei giorni successivi portate il tempo di esposizione fino a un max 20 minuti alla volta, volendo suddiviso durante l’arco della giornata o una sola seduta. Eseguire le applicazioni due giorni di seguito, concedendo una pausa di un giorno. Ripetere il ciclo con due giorni di applicazioni e un giorno di pausa, per un ciclo totale massimo di 30 giorni. Altrimenti eseguire le applicazione un giorno si e un giorno no per un ciclo totale anche qui di massima di 30 giorni.
Chi non può e non deve impiegare la terapia ionica
E bene rivolgersi sempre a personale specializzato nel suo utilizzo, poiché un uso improprio potrebbe arrecare danni nei confronti del paziente. È infatti bene ricordare che vi sono delle controindicazioni dell’elettroterapia. Questa, infatti, non è indicata:
- Se si sta utilizzando un dispositivo impiantato nel proprio corpo quale può essere un peacemaker
- Se si soffre di disturbo del ritmo cardiaco (Cardiopatia)
- Se si soffre di epilessia
- Se si soffrono gravi problemi a livello dermatologico
- Se si è in gravidanza
- Se sono state impiantate protesi metalliche (molto vecchie)
- Se ancora non si ha ben chiara una diagnosi circa la propria patologia.
Norma di sicurezza
Il generatore deve essere collocato nelle vicinanze del paziente. Si collega ad una presa elettrica a 220V. Assolutamente, è necessario collegare la presa di terra ad una massa efficiente, come ad esempio il tubo del calorifero, oppure ad un filo di terra sicuramente funzionante. Il mancato collegamento a terra (massa) dell’apparecchiatura, potrebbe causare danni al Mark-One e al paziente.
Cosa Serve?
Occorre una sedia di plastica bianca e uno sgabello anch’esso di plastica o anche sdraio di plastica bianca, un tavolinetto vicino ove porre la Mark ONE durante il trattamento.
Fase di accensione
Mettere l’apparecchio su di un tavolino di plastica o isolato. Prima di qualsiasi altra cosa, collegare il filo gialloverde dalla presa GROUND con pinza a coccodrillo ad un corpo di ferro pesante per terra se avete nel pavimento il parquet, ad un termosifone o al tubo dell’acqua fredda e assicurarsi del contatto elettrico. Collegate il cavo di alimentazione in una presa di rete 230V domestica e premere l’interruttore generale per le macchine alimentate a rete. Inserite il jack dell’alimentatore a 12 Vdc in dotazione nella sua presa e la macchina è già pronta. Prendere il telecomando ed il manipolo in mano e sedersi comodamente sulla poltrona di plastica bianca con i piedi sullo sgabello anch’esso di plastica. Dopo aver serrato il manipolo con la mano nuda premere il tasto “A” sul telecomando,si accenderà cosi il led rosso lampeggiante sul generatore. L’accensione e lo spegnimento dovranno avvenire sempre, da parte del paziente, azionando l’apposito telecomando. Non impiegare il telefono smartphone durante la terapia, mantenendo lo stesso ad una distanza di sicurezza. Attendere alcuni minuti prima di posare i piedi a terra per dare tempo al corpo di scaricarsi dell’energia accumulata.
Costruttore: LEONARDO RIGHINI
Indirizzo: VIA G. PUCCINI, 56 40026 IMOLA (BO)
Identificazione del prodotto: E-IONIC-MARK ONE
risulta in conformità a quanto previsto dalle seguenti direttive comunitarie
2014/30/UE EMC COMPATIBILITA’ ELETTROMAGNETICA
2017/35/UE LVD BASSA TENSIONE
Magneto Terapia bassa frequenza One Joule
Trasduttori irradiano il campo elettromagnetico sulla zona del corpo da sottoporre a trattamento e risultano dunque di fondamentale importanza nel massimizzare gli effetti terapeutici. Prima di utilizzare i trasduttori e iniziare a fare la magnetoterapia è necessario verificare se la macchina è pronta per l’uso. Alimentare l’apparecchio, collegandolo alla presa di rete 220V. Accenderla per un istante, collegando prima il trasduttore fornito in dotazione alla macchina. Un corretto posizionamento del trasduttore è fondamentale per l’ottima riuscita della terapia, in quanto da esso dipende il campo elettromagnetico necessario ai fini terapeutici. I trasduttori hanno al loro interno dei magneti, chiamati solenoidi, che dal loro centro generano il campo elettromagnetico tramite il quale si fa la magnetoterapia. Per sfruttare al massimo questo campo magnetico, la cosa migliore da fare è sicuramente quella di posizionare il trasduttore in modo che uno o più magneti al suo interno possano irradiare la zona da curare nel modo più localizzato possibile. In parole povere, più il magnete è in corrispondenza della parte da trattare, maggiore sarà l’effetto della magnetoterapia sui tessuti interessati. Il campo elettromagnetico è in grado di attraversare ogni tipo di tessuto, per cui se necessario si può eseguire la terapia tenendo il diffusore non a contatto con la pelle, bensì posizionandolo sopra un tutore, un gesso, o sopra i vestiti. Il diffusore può essere posizionato in qualsiasi verso, in quanto i solenoidi generano campo elettromagnetico da ambo le parti. La One Joule è dotata di unico canale, ovvero di una presa sulla quale si può collegare uno dei due trasduttori in dotazione. L’apparecchio propone una serie di programmi, preimpostati e selezionabili attraverso un commutatore manuale, che nella maggior parte dei casi sono sufficienti per fare la magnetoterapia a casa propria. Ogni programma, corrisponde una determinata frequenza-intensità del campo elettromagnetico emesso. I due comandi presenti sul pannello frontale e posteriore dovranno essere usati nel seguente ordine:
- Interruttore: ON/OFF. Posto vicino la presa 220V, serve per l’accensione o spegnimento dell’apparecchio. Azionando l’interruttore su ON, il led di segnalazione inizierà a lampeggiare e contemporaneamente sarà attivato il diffusore del campo elettrico connesso all’apparecchio.
- Frequenza: L’apparecchiatura, incorpora al suo interno un generatore di onde quadre con frequenza variabile da 1 a 17 HZ circa, con intensità di campo predeterminata da 10 a 10000 Gauss. Ruotare il commutatore per impostare la frequenza da impiegare per i diversi protocolli terapeutici. I valori impostabili sono:
- 1 Frequenza 1Hz
- 2 Frequenza 3Hz
- 3 Frequenza 6,5Hz
- 4 Frequenza 8,5Hz
- 5 Frequenza 17Hz
A tempo di esposizione scaduto, spegnere manualmente l’interruttore, posto vicino alla presa 220V, portandolo nella posizione OFF.
Come utilizzare la magnetoterapia One Joule
parametri da impostare in una magnetoterapia sono tre:
- 1 Intensità
- 2 Frequenza
- 3 Tempo
Alte intensità comprese tra i canali 3 4 e 5 sono usate in traumatologia e nella formazione del callo osseo. Basse intensità comprese tra i canali 1 e 2 sono usate nelle malattie infiammatorie acute e causa un effetto antiinfiammatorio quindi sedativo. Basse frequenze, comprese tra 1-25 Hz hanno azione sedativa sul dolore, sono riequilibratici del sistema nervoso sia centrale che periferico, favoriscono la regolazione del sonno e creano un’azione spasmolitica sulla muscolatura striata. Nella One Joule, il valore di frequenza scelto, determina automaticamente il valore medio ell’intensità del campo elettromagnetico. Alla frequenza di 1 Hz il campo elettromagnetico sarà più basso, a 17 Hz il campo elettromagnetico sarà più alto. Secondo il valore di frequenza scelto, attraverso il selettore manuale, si può intervenire sulle seguenti patologie:
- (1) 1Hz Traumatologia Pseudoartrosi, fratture, lesioni parti molle, algodistrofia distrettuale
- (2) 3Hz Reumatologia Reumatismi degenerativi, infiammatori, fibromialgici, terapia del dolore
- (3) 6,5Hz Angiologia Arteriopatie periferiche, piaghe e ulcere
- (4) 8,5Hz Neurologia Cefalee muscolotensive, nevralgie posterpetica
- (5) 11Hz Dermatologia – Endocrinologia Psoriasi, Ittiosi, Osteoporosi senile e post-menopausale
Le frequenze specificate per la cura delle varie patologie sono puramente indicative. Non costituiscono una guida terapeutica e non sostituiscono il parere medico.
Applicazioni terapeutiche dei campi magnetici pulsati di grande intensità con durata di impulso di circa 100 microsecondi
Il seguente elenco costituisce un importante punto di riferimento per la successiva sperimentazione che si dovrà effettuare singolarmente in modo specifico. In linea generale la suddetta magnetoterapia pulsata ha dimostrato di agire in tutti i fenomeni infiammatori localizzati.
- Cominciando dalla testa e collo si possono elencare:
- Glaucoma ***
- Retinopatie ***
- Cefalee – Arterite temporale giganto cellulare di Horton ***
- Acufeni (azione terapeutica incostante) ***
- Mastoiditi (coadiuvante nella terapia antibiotica)
- Otiti (coadiuvante nella terapia antibiotica)
- Sinusiti
- Faringirti
- Ascessi dentari Granulomi (solo fase infiammatoria) ***
- Osteoporosi della mandibola e paradontosi ***
- Herpes simplex delle labbra
- Sindromi depressive (***)
- Parkinson e Parkinsonismi ***
- Patologie muscoloscheletriche del collo ad etiologia infiammatoria ***
- Stenosi carotidea ***
- Ipertiroidismo ***
- Spalle e braccia:
- Flogosi della capsula articolare e dei tendini
- Epicondiliti
- Tunnel carpale
- Dito a scatto (Tenosinovite sterosante a carico della guaina tendinea dei tendini flessori delle dita)
- Morbo di Dupuytren (nulla vieta di tentare) ***
- Rizoartrosi ***
- Valido presidio nella pratica riabilitativa
- Tronco anteriore:
- Nevralgia erpetica e posterpetica
- Ernia iatale (coadiuvante)
- Gastralgie
- Sindromi epatobiliari ad etilogia ostruttiva
- Steatosi epatica ***
- Tronco posteriore:
- Strappi dei muscoli intercostali e/o algie reumatiche
- Nevralgia erpetica e posterpetica
- Ernie discali e sciatalgie ***
- Arti inferiori:
- Coxartrosi ***
- Gonartrosi ***
- Patologie venose: Phlegmasia alba dolens (in particolare trombosi del tratto popliteo della vena femorale)
- Periflebiti e Tromboflebiti
- Piede diabetico ***
- Tendinite di Achille
I tre asterischi *** indicano situazioni in cui sono necessari più di dieci giorni di terapia. Di norma la terapia è di una ora, eventualmente ripetuta nello arco della giornata. Nei casi in cui la terapia deve essere protratta ad oltranza, si deve preferire la somministrazione nelle ore notturne.
Patologia Sportiva
La Magnetoterapia è una valida terapia della patologia sportiva, sia per applicazioni locali a seguito di lussazioni, fratture, contusioni, distorsioni, sia per traumi del tessuto muscolare da stress motorio o affaticamento e sovraccarichi. In questi casi la Magnetoterapia interviene con l’azione riflessa, migliorando i tempi di riassorbimento dell’acido lattico che altrimenti sarebbe quasi irrecuperabile dall’organismo col perdurare della sensazione di fatica, fino a causare stiramenti o strappi muscolari.
Riflessoterapia
Dal connubio tra Magnetoterapia (massaggio e ginnastica passiva) e riflessoterapia si possono ottenere sensibili effetti di riequilibrio dello stato di debolezza o di sovraccarico organico, rilassamento, sollievo da stanchezza o se necessario tono e stimolazione.
Fratture
L’interruzione della continuità dell’osso può essere causata da sollecitazioni traumatiche, cisti, tumori, osteoporosi. Tali fratture patologiche si differenziano in fratture semplici e fratture esposte (con danni anche alle parti molli: muscoli, tessuti di rivestimento, etc..) e, a seconda della loro sede, in fratture epifisiarie (sul tratto prossimale della testa dell’osso), diafisiarie (sulla superficie dell’osso), metafisiarie (al centro dell’osso). In base all’estensione della lesione, le fratture si distinguono ulteriormente in longitudinali, trasversali, spiroidi, frammentarie. La sintomatologia comprende, in base alla gravità dell’evento traumatico, dolore diffuso, deformità visiva, mobilità ridotta, rumore di scroscio, ecchimosi, tumefazione, atteggiamento obbligato con impotenza funzionale. La Magnetoterapia interviene sulla frattura ossea inducendo l’effetto piezoelettrico nelle strutture scompaginate dalla discontinuità ossea, favorendo la produzione di calcio con conseguente miglioramento del callo osseo e, interviene anche sullo shock post- traumatico (mancanza di perfusione ematica, deficit di ossigeno) degli organi vitali.
Patologia del piede
La Magnetoterapia è una valida terapia ad azione anti-infiammatoria e, di conseguenza anti-dolorifica, per le distorsioni della caviglia e la talalgia (o tallonite).
Cervicale
La Magnetoterapia è consigliata in presenza di torcicollo (applicazioni laterali, sotto la nuca in corrispondenza del dolore), radicolopatie comprensive post-traumatiche e patologie da logorio (applicazioni sulla nuca e sul punto di massima sensazione). Le applicazioni a distanza o riflesse hanno scopo catecolaminico (antiinfiammatorio) ed endorfinico (anti-dolorifico) e il punto sintomatico è trattato indirettamente.
Patologia del ginocchio
La Magnetoterapia è raccomandata nei casi di distorsioni e altre patologie del ginocchio, per la sua azione anti-infiammatoria ed anti-dolorifica. La terapia dei campi magnetici a bassa frequenza può essere abbinata alla terapia medica anti-infiammatoria, alla fisioterapia strumentale o in presenza di ortesi oppure consigliata dopo un intervento chirurgico ai legamenti. In quest’ultimo caso occorre ripristinare, mediante magnetoterapia e fisioterapia, la funzione circolatoria, ridurre l’edema, iniziare il processo d’ossificazione vite/blatta (tecnica ricostruttiva di Kenneth-Jones che consiste nel posizionare in loco del vecchio legamento crociato anteriore un prelievo osteo-tendineo ricavato dal tendine rotuleo), riduzione del dolore, ripristinare l’elasticità articolare, favorire gli interscambi cellulari.
Artrosi del ginocchio
L’applicazione dei campi magnetici a bassa frequenza (per almeno 45 minuti, affinché si possa ottenere rilasciamento e azione decontratturante della muscolatura dorso lombare, sovraffaticata dalla deambulazione precaria) anche in questo caso fornisce benefici dal punto di vista sintomaticodoloroso e, in pazienti anziani, rappresenta un aiuto determinante per la condizione degenerativa. La Magnetoterapia è parimenti efficace per i pazienti protesizzati (solenoide applicato sotto il ginocchio), grazie alla sua azione anti- infiammatoria, anti-dolorifica e bioenergetica.
Insonnia
L’insonnia è un disturbo frequente dovuto a problemi organici o emotivi. I problemi organici possono essere determinati da difficoltà digestive, con conseguente iperproduzione gastrica; disturbi legati allo stress. Vi sono poi cause derivanti dall’avanzare dell’età dove il sonno tende a diminuire e a divenire più frammentario. Gran parte però della responsabilità di questo fenomeno è di origine psico-patologica. Applicazioni di magnetoterapia durante il riposo possono giovare a pazienti affetti da insonnia. L’effetto principale del magnetismo nelle turbe depressive, è da identificarsi con ripristino della comunicabilità fra sistema nervoso centrale e attività organiche legate al metabolismo, con conseguente diminuzione della reattività ed eccitabilità periferica.
Terapia del dolore
Il dolore è il prodotto finale di un evento meccanico e di uno infiammatorio. A livello tissutale interessa distretti più o meno vasti e il fatto provoca reazioni enzimatiche e di difesa da parte dell’organismo. La magnetoterapia ha lo scopo, in questa evenienza, di trasferire energia non solo con scopo esclusivamente antidolorifico, ma antidolorifico per azione riflessa, favorendo l’intervento della struttura adibita. Le frequenze devono essere basse, ed in “loco”, per attività antidolorifica. La magnetoterapia può inoltre favorire l’assimilazione di farmaci antinfiammatori ed antidolorifici e nello stadio acuto anche antibiotici, accelerando le reazioni di interscambio cellulare; aiuta inoltre la permeabilità e l’azione degli organi emuntori, nell’eliminazione delle sostanze di scarico organiche a seguito di terapia farmacologica prolungata, con le alte frequenze.
Lombalgie
Per lombalgie si intendono i dolori locali alla parte inferiore del dorso. Il dolore insorge all’improvviso, in seguito ad un brusco movimento della colonna vertebrale, o può manifestarsi gradualmente ed avere cause diverse, dalla pressione esercitata su un nervo da una “ernia del disco” o una forma di artrite. La sintomatologia è costituita da dolore in sede lombare, lombosacrale e da contratture muscolari di difesa del tratto colpito. In questi casi clinici è utile l’impiego della Magnetoterapia, generalizzata a tutto il sistema vertebrale, utilizzando piastre di grosse dimensioni, e con una gamma di frequenze per l’effetto antinfiammatorio della radice e del nucleo. L’effetto antidolorifico è conseguente per azione diretta sulle produzioni enzimatiche catecolaminiche (surrenali) ed endorfiniche (ipofisi). Questa metodica si è rivelata di buon aiuto clinico-sintomatico in gravi forme di radicolopatie, in collaborazione con la terapia medica ed antinfiammatoria.
Chi non può e non deve impiegare la magnetoterapia
La magnetoterapia è una terapia controindicata ai portatori di pacemaker o di altre apparecchiature elettroniche in quanto i campi magnetici potrebbero alternarne il funzionamento. La magnetoterapia viene anche decisamente sconsigliata a coloro che sono affetti da malattie tumorali e in coloro che soffrono di insufficienza coronarica, disturbi ematologici, problemi vascolari, alterazioni funzionali organiche, psicopatologie, epilessia, alcune malattie infettive, micosi, iperfunzione tiroidea, sindromi endocrine e tubercolosi. Non devono altresì sottoporsi a magnetoterapia le donne in stato interessante e quelle che stanno allattando. I soggetti a cui state impiantate protesi metalliche di vecchia generazione.
Norma di sicurezza
L’apparato deve essere collocato nelle vicinanze del paziente. Si collega ad una presa elettrica a 220V. Assolutamente, è necessario verificare che la presa di terra della presa a 220V sia ad una massa efficiente. La mancata efficienza della presa di terra (massa) dell’apparecchiatura, potrebbe causare danni diretti e indiretti all’apparecchiatura e al paziente. Si declina ogni responsabilità per la mancata osservazione della Norma di Sicurezza.
Il sottoscritto, rappresentante il seguente costruttore costruttore:
LEONARDO RIGHINI
indirizzo: VIA G.PUCCINI, 56 40026 IMOLA (BO)
dichiara qui di seguito che il prodotto MAGNETO ONE JOULE
risulta in conformità a quanto previsto dalle seguenti direttive comunitarie (comprese tutte le modifiche applicabili).
2014/30/UE EMC COMPATIBILITA’ ELETTROMAGNETICA
2017/35/UE LVD BASSA TENSIONE