La potenza dell’alimentatore del Raspberry Pi cambia in base al modello. Tutti gli embedded della famiglia RPi richiedono un’alimentazione con tensione di 5,1 V, ma la corrente necessaria al funzionamento generalmente cambia in base al modello. Fino al Raspberry Pi 3 occorreva un connettore di alimentazione di tipo microUSB, mentre il Raspberry Pi 4 utilizza un connettore USB-C. Vediamone le caratteristiche piĆ¹ salienti.
Quanti Ampere?
La quantitĆ di corrente richiesta dal Raspberry Pi non dipende solo dalla sua circuito principale ma anche, e soprattutto, da quali suoi dispositivi interni sono attivati e da cosa si collega a esso. Questo significa che se si lascia l’embedded in modalitĆ al massimo risparmio energetico, esso assorbirĆ poca corrente ma se, al contrario, si attivano varie interfacce, il WiFi, il BT e si collegano piccoli carichi alle porte di I/O, allora la richiesta di corrente sarĆ molto piĆ¹ importante ed elevata. E’ consigliabile, quindi, prevedere sempre il caso peggiore nella scelta per l’acquisto di un adatto alimentatore. Il sito ufficiale del Raspberry Pi raccomanda, per la versione 4, le seguenti caratteristiche:
- corrente dell’alimentatore minima raccomandata: 3.0A;
- massimo assorbimento totale delle periferiche USB: 1.2A;
- consumo medio di corrente: 600mA.
Si tratta, come si vede, di valori importanti che implicano l’utilizzo di un alimentatore robusto, capace di fornire una corrente adeguata e stabile, senza il rischio di surriscaldarsi. I requisiti di alimentazione del Raspberry Pi 4 aumentano quando si utilizzano le sue varie interfacce. I pin GPIO assorbono diversi mA su tutti i pin e un singolo pin GPIO puĆ² richiedere al massimo 16 mA. Tutti insieme, tuttavia, non dovrebbero superare i 50 mA. La porta HDMI utilizza 50 mA, il modulo della fotocamera richiede 250 mA e le tastiere e il mouse possono assorbire anche piĆ¹ di 100 mA. Occorre, pertanto, controllare sempre le richieste dei vari dispositivi, prima di collegarli al Raspberry Pi 4. Per l’uso di periferiche USB particolarmente “affamate” di energia elettrica ĆØ meglio usare un HUB attivo e, a sua volta, alimentato.
La tensione di alimentazione ĆØ estremamente importante
Come detto prima, tutti i modelli RPi richiedono una tensione di alimentazione pari a 5,1 V. Un valore minore potrebbe comportare seri problemi di funzionamento. Il dispositivo non si danneggia ma si potrebbero verificare continui malfunzionamenti o riavvii del Sistema Operativo o, nei casi piĆ¹ gravi, la perdita dei dati sulla scheda SD. Occorre, dunque, prevenire gli abbassamenti di tensione utilizzando, prima di tutto, un adeguato e robusto alimentatore. Tirando le somma su quanto detto prima, un alimentatore adatto al buon funzionamento del Raspberry Pi 4 dovrebbe poter erogare una tensione costante (anche a pieno carico) di 5,1 V a 3 A, con potenza minima di 15,3 W. Ovviamente, una maggiore potenza e amperaggio costituiscono, senz’altro un punto a favore mentre non ĆØ ammessa alcuna variazione della tensione di alimentazione.
L’alimentatore ufficiale
E’ disponibile, ovviamente, l’alimentatore ufficiale consigliato dal produttore del Raspberry ed ĆØ visualizzato in figura 1. Esso ĆØ stato progettato per fornire energia al Raspberry Pi 4 modello B. Le sue caratteristiche sono degne di nota:
- tensione di uscita alimentazione: 5,1 V;
- tensione di ingresso: compresa tra 96 e 264 Vac;
- frequenza di rete: 50/60Hz +/-3Hz;
- corrente nominale: 3 A;
- massima potenza: 15,3 W;
- efficienza minima: 81%;
- ripple: 120m Vp-p;
- protezioni: da cortocircuito, da sovracorrente e da surriscaldamento;
- cavo: 18 AWG da 1,5 m con connettore di uscita USB-C;
- disponibile in quattro diversi modelli per adattarsi alle diverse prese di corrente internazionali;
- disponibile nei colori bianco e nero.
L’alimentatore in questione ĆØ stato sottoposto a numerosi test di conformitĆ e soddisfa una serie di standard regionali e internazionali.
Figura 1: l’alimentatore ufficiale del Raspberry Pi 4